
35° CONVEGNO NAZIONALE
"Esci dalla tua terra e dalla tua gente e vieni nella terra che Io ti indicherò" (At 7,3)
Il Convegno costituisce ogni anno il punto di arrivo e di partenza del cammino spirituale della Comunitá Maria. Durante i giorni del Convegno, immersa in un clima di intensa preghiera di lode e di comunione ecclesiale, la Comunitá vive la grazia di una rinnovata effusione dello Spirito che si manifesta con l'abbondanza dei suoi doni e carismi. In questa pagina potrete rileggere quanto vissuto al Convegno dai fratelli e dalle sorelle.
5 MAGGIO - PRIMO GIORNO DI CONVEGNO: FINALMENTE ARRIVATI E... PRONTI AD USCIRE!
Questo il tema della prima giornata del nostro tanto atteso Convegno. Infatti, fin dal "Benvenuto" del Referente Ecclesiale Don Fabio Bartoli, la potenza di questa Parola del Signore: "Esci dalla tua terra e dalla tua gente e vieni nella terra che io ti indicherò", dagli Atti (cap. 7, vers. 3) ha scosso gli animi di tutti, finalmente e faticosamente giunti a quella che per ciascuno di noi ha sempre rappresentato un punto di arrivo: la bianca tenda che ci attende ogni anno.
"Nessuno può seguire il Signore se prima non esce", ci annuncia con forza don Fabio. "è' l'Esodo, via d'uscita dalla morte, angoscia, solitudine e disperazione. Uscire è la cosa più difficile. Guai a chi è contento della propria situazione perchè non troverà mai la forza di uscire. Beati i disperati del mondo che si sentono a disagio, perchè essi sono i più pronti a raccogliere l'invito del Signore.
Nella preghiera comunitaria chiediamo: "Donaci di uscire dalle nostre false ricchezze e sicurezze per seguirti, donaci di spezzare le catene che ci legano alla nostra terra e alla nostra casa prigione". Abbiamo paura di uscire da noi stessi ed affrontare ciò che sta fuori, ma il Signore ci invita: Esci dalle tue angosce e dal tuo modo di conoscere. Le tue certezze non mi permettono di realizzare la mia novità."
Al canto "Mosè" risponde la preghiera: "Voglio offrirti i calzari del mio saper fare, del mio ritenere ciò che è giusto e buono, voglio offrirti la mia conoscenza, per entrare nella tua conoscenza. Mi tolgo questi calzari e con l'aiuto di tua Madre permettimi di uscire da me e fare ciò che tu vuoi, per me e per i fratelli che mi metterai accanto". In quel Mosé siamo ciascuno di noi.
In risposta a questa preghiera risuona la profezia : "Annuncia al mio popolo una parola di sollievo".
Il passo profetico ci dona l'atteso sollievo quando una voce forte e chiara ci annuncia:
"Ma durante la notte, un angelo del Signore aprì le porte del carcere, li condusse fuori e disse: Andate e proclamate al popolo nel tempio tutte queste parole di vita" (At 5, 19-20)
Non saremo soli in questo viaggio. Dio è con noi!
Rifletteremo nella notte e ci prepareremo, nella nostra intima preghiera, a quello che si preannuncia essere il viaggio più importante della nostra vita aiutati dalle parole che nella Sua Omelia ci offregenerosamente Mons Lorenzo Loppa.
Egli ci aiuta a riflettere sulla "fatica della fede" partendo dagli Apostoli Tommaso e Pietro, e sull'opera del Signore che, invece, li porterà ad un amore forte e capace di donazione di sè fino all'estremo sacrificio. Il Vescovo della Diocesi che ci ospita si sofferma sulle parole di Pietro "Obbedire a Dio piuttosto che agli uomini", sottolineando con ciò che l'atto di offrire la nostra completa adesione al Signore comporta la conseguenza di dire tanti NO al mondo.
Mons. Loppa auspica un vero rinnovamento nello Spirito per tutti i cristiani e lo ha offerto a Dio per tutti noi nella S. Messa celebrata con gioia alla fine di questo primo pomeriggio di Convegno.
6 MAGGIO - SECONDO GIORNO DEL NOSTRO ESODO
Il secondo giorno del nostro "esodo" segna di fatica i nostri volti. Eppure siamo solo all'inizio del cammino: dovremmo essere tutti ancora freschi e pieni di energia.
Ma la vita spirituale vera, cristiana, autentica non segue le leggi della fisica, della chimica. Non è cosa del mondo, è cosa di Dio. La fatica sta nel purificare, nello svuotarsi e nel riempirsi delle grazie del Padre che ci dice: "tu sei mio figlio, oggi ti ho generato” che è la vera forza che scioglie ogni stanchezza come neve al sole. Chiare le parole di incoraggiamento: “Dite agli smarriti di cuore: coraggio, non temere, io sono tuo Padre” non perderti d’animo, sono con te".
La Comunità Maria riunita sotto la tenda bianca, assieme ai suoi Vescovi, presbiteri e pastori consegna docile nella mani del Padre che ci parla ancora con chiarezza: "Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio. Chi infatti conosce i segreti dell’uomo se non lo Spirito dell’uomo che è in lui? Così anche i segreti di Dio nessuno li ha mai conosciuti se non lo Spirito di Dio. Ora, noi non abbiamo ricevuto lo Spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio, per conoscere ciò che Dio ci ha donato".
Rinfrancati e rigenerati ci sentiamo pronti per lavorare nella "vigna". Mons. Scanavino ha raccolto il segno evidente dell'opera del Signore che ha galvanizzato l'assemblea ed ha indicato nell'Eucarestia il nutrimento essenziale e insostituibile per fissare in noi la grazia ricevuta. Ha reso grazie a Dio per avere ascoltato la preghiera sincera della Comunità, nata dal cuore, che non può non trovare ascolto presso Dio.
La Comunità si congeda per il pranzo, pronta per continuare nel pomeriggio a pregare per dare forza e incisività alla missione prevista per la serata. La preghiera del pomeriggio corre in discesa, vola sulle ali che il Signore ha dato la mattina. L'Adorazione Eucaristica si svolge nella commozione generale ed è forte la presenza viva dello Spirito Santo. E´ Gesù "vivo" che passa, che libera, cura, guarisce.
Palpabile è l'attesa dell'Eucarestia che, come ci ha ricordato il Vescovo Mons. Scanavino, metterà un sigillo sacro sulla volontà e determinazione concessa dal Signore, specialmente ai nostri giovani che saranno inviati dalla Comunità per le vie di Fiuggi gremite di gente, per annunciare il Concerto in Piazza Spada previsto per domani sera e, soprattutto, ciò che il Signore ha da dire a Fiuggi attraverso la Comunità in festa. Mons. Scanavino, dopo l’Eucarestia, benedice ciascuno dei "soldati di Cristo", vestiti con una bella maglia con su scritto: "DIO É VIVO".
Essi andranno "due a due" e annunceranno la festa: il CONCERTO DI SABATO SERA IN PIAZZA SPADA.
La festa dei cuori di tutti coloro che avranno l'occasione di incontrare Dio, nella gioia, nel canto, nella musica, nella danza... sì, NEI CUORI IN FESTA. In trepida attesa di vivere quanto il Signore ha riservato ancora per noi in questo Convegno, torniamo negli alberghi per condividere il pasto, per ritrovarci, per scambiarci idee, esperienze vissute nelle varie Comunità.
7 MAGGIO - TERZO GIORNO DI CONVEGNO
Sono le 9.00, c'è il sole, Fiuggi è luminosa e profumata, l'aria è tersa, trasparente. Noi un po' "intronati" per aver "tirato tardi" la sera prima raccontandoci l'un l'altro le sensazioni straordinarie vissute assieme rincontrandoci dopo un anno con i fratelli di Comunità lontane e con tanta gioia e affetto fraterno abbiamo rivisto sotto la "tenda bianca" negli alberghi, per le vie di Fiuggi. Arriviamo in tenda mascherando gli occhi gonfi di sonno, dietro occhialoni da sole; sono i fratelli dell'accoglienza che, beati loro, sembrano svegli dalla sera prima che ci accolgono all’ingresso della tenda con una festa cantata che ci mette subito in condizione di continuare il nostro incontro con il Signore, là dove l'avevamo lasciato il giorno prima.
Entriamo in tenda al ritmo del canto "E´ la mia strada che porta a te". Il filo conduttore non si è spezzato; occorre "andare fuori" rassicurati: "vai, Io sarò con te!". Accompagnati da Maria, mediatrice di ogni grazia.
Liberazioni e guarigioni si moltiplicano; per tutti le parole di S. Paolo: "niente e nessuno potrà mai separarci dall'amore di Dio".
Mons. Gervasio Gestori, Vescovo di S. Benedetto del Tronto, che tanto amiamo e che tanto ci ama, solennizza la giornata con l'Eucarestia, ci abbraccia tutti come un padre, ci abbraccia con parole dolci come carezze, ci insegna, attraverso la S. Liturgia, a penetrare ed aderire alla volontà di Dio. Ci sorprende con una esegesi delle Letture che narrano del salvataggio dalle acque di Tiberiade degli Apostoli usciti per pescare, sorpresi da una tempesta.
Il filo conduttore del Convegno si illumina come una lunga luce al neon: è evidente, sottolinea il "nostro" Vescovo che nell'andare ci potrà trovare un mare in tempesta. Nessuna paura ci deve travolgere, nessuna onda ci potrà sommergere se siamo vicini al cuore del Dio dell'impossibile che "cammina sulle acque": non abbiate paura, "Spalancate le porte a Cristo".
Risuonano nei nostri cuori le parole del Beato Papa Giovanni Paolo II. Lunghi applausi, commozione evidente sull'Altare e nell'assemblea per manifestare l'affetto, la paternità e la figliolanza di un pastore della "sua" Comunità.
Appuntamento per il pomeriggio: la preghiera continua dopo il pranzo: ancora esortazioni da parte del Signore ad andare, evangelizzare, affrontare il mondo con la forza dello Spirito.
Fiorella, del Comitato di Servizio, ricorda i "precedenti" storici narrati dalle Sacre Scritture di inviti ad "andare", "uscire" dalle proprie sicurezze per diffondere l'amore di Dio: il "sì" di Abramo, che lascia senza indugiare la propria stabilità economica e famigliare per andare "là dove ti dirò".
Occorre riscoprire le RADICI della COMUNITA´ MARIA, quando Jacqueline Dupuy fissava in un libro le basi della spiritualità particolare per tutti coloro che ne avrebbero fatto parte ("Saranno il mio popolo", ora in ristampa): pregate, lodate, abbandonatevi alla volontà di Dio attraverso l'ascolto dello Spirito Santo e la forza che infonde in noi; chiedete al Signore la Purificazione, Liberazione, Guarigione e Forza per diffondere l'Amore immenso di Dio.
Subito dopo, la "Redazione" della rivista "Comunità Maria" sale sul palco al completo per illustrare non solo i contenuti del giornale distribuito in questi giorni a tutti i convenuti ma per sottolineare le possibilità di utilizzare per la missione evangelizzatrice tutte le riviste già pubblicate e quello che, con l’aiuto di Dio, saranno pubblicate in futuro.
Mauro Loreti, direttore della rivista, esorta tutti a leggere anche i numeri già usciti da tempo per scoprirne la possibilità di considerarla una guida per la Vita Comunitaria (la rubrica fissa "Le nostre radici", tratta da scritti originali della nostra co-fondatrice Jacqueline è un vademecum completo che risponde a molte domande e dissolve ogni dubbio che possa sorgere vivendo la Comunità).
Mauro assicura che saranno realizzati compendi da pubblicare e stampare e sul nostro sito per dotare tutti di strumenti validi di approfondimento delle caratteristiche del nostro Cammino comune.
Invita tutti a "dimenticare" una copia della rivista in luoghi molto frequentati avendo fiducia che il Signore aiuterà la nostra iniziativa. Conclude invitando ancora tutti a farsi opinioni conformi al Magistero della Chiesa, trattati dalla rivista "Comunità Maria", che sono argomenti di comune conversazione: divorzio, aborto, eutanasia, disastri ambientali. L'invito è dunque leggete e "usate" la rivista: è un valido aiuto per ciascuno e per rafforzare convinzioni da diffondere dentro e fuori la Comunità (troverete a breve l'intero intervento di Mauro pubblicato).
Conclude la serata in tenda la testimonianza commossa e appassionata dei fratelli giovani che sono andati ad annunciare nella città di Fiuggi che “DIO E´ VIVO”: Gesù Risorto è vivo e pieno di amore per tutti.
La lunga giornata finisce a Piazza Spada, al centro di Fiuggi con un concerto di musiche comunitarie animato con entusiasmo e bellezza dai gruppi-canto della Comunità di tutta Italia vivificato da "DANZE" coreograficamente perfette eseguite da "ballerine" dai 3 ai 20 anni. Sostenuto dalla gioia contagiosa di tutte le Comunità raccolte intorno al palco incuranti del freddo, riscaldati dallo Spirito di Dio che ha coinvolto molte persone, turisti (anche giapponesi!) ed abitanti di Fiuggi, che hanno condiviso qualche ora di preghiera cantata nello "stile" esaltante della Comunità. Si va a dormire stanchi, ma soddisfatti.
8 MAGGIO - QUARTO GIORNO DI CONVEGNO
All'assemblea viene annunciata una giornata speciale, una giornata in cui lo Spirito Santo si manifesterà in modo straordinario. "La mia forza è la gioia del Signore".
Oggi il canto si fa potente strumento di annuncio. E l'assemblea non è più spettatrice passiva in ascolto, ma partecipa alla preghiera e la vive, spinta da una forza che ha un solo nome: potenza dello Spirito. Come incenso sale al trono di Dio la preghiera, con il corpo, con la mente, con il cuore, spontanea, fuori da ogni schema. E dal trono di Dio scende su di noi la Sua benedizione.
Ancora si spezzano catene, ancora si sciolgono malefici, ancora i figli di Dio vengono liberati e guariti. Ma oggi la potenza di Dio va al di là di ogni esperienza fino ad ora vissuta: la Comunità stessa diventa grazia di benedizione che scioglie malefici e catene: "...vedevo satana cadere dal cielo come una folgore..." (Lc 10,17)
Molti cuori stanno ritornando a battere alla vita dopo aver sperimentato la morte. La vita nuova rinasce là dove penetra fortemente l'Amore e lo Spirito. Molte malattie fisiche, mentali, spirituali, scaturite dalla carenza di amore, vengono guarite. Siamo usciti dalla nostra terra di tristezza e di desolazione e siamo entrati in questa Gerusalemme celeste che risplende in ogni angolo della terra. E, in questa nuova terra, viviamo con Cristo l’esperienza di rinascere dall’alto, di rinascere nella comunione dei cuori.
Al termine dei quattro giorni di Convegno, possiamo dire che il Signore fin dall'inizio ci ha fatto vivere fortemente l'esperienza dell'"unità" nei cuori e nello Spirito. Mai come quest'anno la grande comunione che vivono i fratelli del Comitato di Servizio si è riversata su tutti i convenuti e in special modo sui fratelli di tutti i servizi. In questo Convegno abbiamo potuto notare una volta di più l'importanza dei canti nella preghiera comunitaria. Il canto sottolinea ciò che viene operato dallo Spirito durante la preghiera; nella scelta dei canti era palpabile una potenza particolare dello Spirito, una comunione totale con i fratelli che animavano la preghiera: venerdì il canto ha assunto la funzione di parola profetica (La mia strada), sabato il canto è stato una preghiera, una supplica (Io ti cerco), domenica il canto aveva la forza e il vigore di un annuncio (La mia forza è la gioia del Signore).
Ci siamo lasciati, allora, scambiandoci un gioioso sorriso, quel sorriso che ci è stato donato e che doneremo con gioia, quel sorriso contagioso che apre tutte le strade: il sorriso di Gesù!
OMELIA DI DON FABIO BARTOLI
Una nuvola di angioletti riesce quasi a nascondere la mole considerevole di don Fabio, ma non a coprirne la voce.
Don Fabio è il referente ecclesiale della C.M. e gli angioletti di cui sopra sono i bimbi della Comunità. Normalmente vivacissimi, oggi pendono dalle sue labbra perché il sacerdote ha chiesto loro una mano per fare la sua omelia. Se ne stanno tutti appollaiati sulle scalette che conducono al palco,bimbi e sacerdote, un unico grappolo. Sono tanti, sono bellissimi. La scena che si compone in un attimo davanti all'assemblea, rievoca nel cuore immediate e spontanee le parole di Gesù "Lasciate che i fanciulli vengano a me... Se non vi farete come loro, non entrerete nel regno dei cieli"
- Avete mai visto un morto? – esordisce don Fabio
- Io sì... Io no... Io l'ho visto in televisione... Io ho visto una lucertola morta... (Oh, le stupende verità dei bambini!)
- Io ho pensato che era andato da Gesù in Paradiso.
- Voi avete paura di morire?
- Sì... No... Io voglio morire con Gesù... Io voglio morire di vecchiaia...
- Secondo voi, papà e mamma hanno paura di morire?
- Sì... No... Non lo so...
Continua questo dialogo stupendo tra i bambini ed un adulto che sa far leva sulla loro ingenuità e sulla loro immediatezza e con la stessa semplicità riesce a farli partecipi di verità profonde che forse a noi adulti non sono ancora del tutto chiare.
- Vi dico un segreto: sapete che io non morirò? Come è possibile?
- Sì, perché il corpo non conta.
- Il corpo conta,chiedetelo a Gesù quando era sulla croce, altrimenti che sarebbe morto a fare?... Il corpo serve per dimostrare amore con un sorriso, con una carezza... Ma quando il corpo muore, si ha un attimo di smarrimento, proprio come succede ai due discepoli. Dove stavano andando i due discepoli?
- Ad Emmaus...
- Stavano andando ad Emmaus. Ed erano tristi, perché?
- Perché Gesù era morto.
- Non avevano capito che, invece, Gesù era...
- RISORTO !
- Bravi! Mettiamoci nei loro panni: avevano lasciato tutto per seguire Gesù, la loro famiglia, i loro progetti, i loro interessi...
- Era meglio che lo lasciavano dall'inizio...
- Ma no! Però Cleopa in particolare era proprio depresso, convinto che non ci fosse più niente da fare. Proprio come molti, che credono che Gesù sia morto. Invece dove sta Gesù?
- In cielo... In chiesa... Per strada...
- Certo, per strada! Pensate: Gesù gli camminava accanto e Cleopa non riusciva a vederlo. Ma viene il momento, però, che Gesù si fa riconoscere spezzando il pane...
- Sì, lo riconoscono perché lo aveva già fatto
- Bravo! A quel gesto lo riconoscono e capiscono che Gesù è... che credono che Gesù sia morto. Invece dove sta Gesù?
- VIVO!
- Gesù è vivo! E i discepoli, dopo aver ricevuto la Comunione, anche se è tardi, tornano indietro, tornano a Gerusalemme per annunciare agli altri che hanno incontrato Gesù, GESÚ VIVO
Prima anche loro erano morti perché credevano di essere senza Gesù, adesso sono vivi. Ecco il segreto che oggi vi voglio rivelare: ogni volta che facciamo la Comunione, Gesù è vivo in noi.
Ogni volta. Ecco perché chi ha paura di morire, non lo sa, ma è già morto! E invece, anche quando il nostro cuore smetterà di battere, continueremo a vivere in Gesù.
Ora, bambini, correte, andate a dare a tutti un bacio ed annunciate CHE GESÚ É VIVO!
Lasciatevi contagiare dall'entusiasmo dei bambini, annunciate a tutti che Gesù è vivo e fa vivere.