
INCONTRO REGIONALE LAZIO 2008
"Va’ e anche tu fa lo stesso…" (Lc 10, 37)
Le meraviglie del Signore sono sempre nuove… ed ecco che anche questa volta Egli ha saputo stupirci, ha voluto ancora una volta rompere i classici schemi facendoci sperimentare un incontro la cui profezia era "nascosta".
Primo giorno dell'incontro regionale
La preghiera inizia, quindi, con questo spazio sconosciuto davanti a noi. E chiediamo da subito il coraggio di affrontare questa incognita, “deponiamo tutto davanti a te perché vogliamo fare insieme a te questo viaggio.
Viene annunciato: "Beato te che oggi hai lasciato tutto per stare con me, beato te perché voglio provvedere a te, beato te perché ti sei fidato di me. E c’è Maria che ci apre le braccia e ci invita ad andare verso ciò che non sappiamo" e ancora: "Io voglio coinvolgerti in un disegno d’amore. Beato te se ti lascerai coinvolgere dal mio amore, dalla mia sapienza, dalla mia potenza."
"Lascia la tua vita materiale e spirituale nelle mani di Gesù (poiché chi non odia la propria vita non può essere mio discepolo). Chiedi il coraggio di lasciare ogni cosa. Anche quello che credi di avere imparato, anche ciò che fai normalmente, perchè ogni tuo gesto di rinuncia è un accoglimento di Dio padre. "Lascia tutto e seguimi" ci dice il canto.
"Lascia a me il male della tua vita, i tuoi giudizi, il giudizio che hai di te stesso, perché per seguirmi ci vuole un cuore leggero, lascia a me i tuoi idoli, quelli a cui chiedevi protezione e sicurezza e successo, non voltarti mai indietro e non avere paura perché sono io il Signore della tua vita." Ci viene annunciato, ed è evidente, che questa è una preghiera "nuova" anche per chi è in Comunità Maria da molto tempo.
Le volpi hanno la tana ma il figlio dell’uomo non ha dove poggiare il capo… lasciate che i morti seppelliscano i morti.
Al centro della sala viene esposto il crocifisso; davanti ad esso deponiamo le cose che dobbiamo lasciare: ogni attaccamento, vizio, dolore, malattia, depressione, vittimismo, preoccupazione per altre persone e, inoltre, ogni scatto d’ira, tiepidezza, svagatezza, indifferenza.
Ai piedi della croce c’è Maria e Gesù dice "Ecco tua madre". In questo dono della croce sta accadendo qualcosa, c’è una sorta di lavacro interiore, un lavacro dentro di noi. Gesù vuole il nostro cuore e la nostra anima, e chi lo segue nella serietà sta sperimentando qualcosa di nuovo. "Sii come Gesù che andava coi peccatori, i lebbrosi, le prostitute, gli ultimi." E questa novità, ci viene detto, Gesù la desidera perché gliel’ha chiesta Maria per la "sua" comunità.
In questa mattina di preghiera ci viene detto: "se vuoi amare lasciati amare, se vuoi guarire lasciati guarire, se vuoi accogliere lasciati accogliere". E viene letto il passo:
"ma quello che poteva essere un guadagno, l’ho considerato una perdita a motivo di Cristo... per il quale ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero come spazzatura al fine di guadagnare Cristo ed essere trovato in lui..." (Fil 3, 7-15)
Il pomeriggio la preghiera riprende.
Il Signore ci indica una strada di santità, di purificazione per portarci alle fonti della vita, per dissetarci. Nell’invocazione allo Spirito che segue, infatti, viene annunciata una nuova Pentecoste e "siate portatori di amore" e "vi farò pescatori di uomini" e "l’amore vi indicherà ogni cosa". C’è questo dono di amore e di accoglienza "chi accoglie questo fratello accoglie me e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato" ed anche di guarigione "Mi ami tu? Se non ami il fratello che vedi non puoi amare me che non vedi. Sporcati le mani, come ho fatto io con te".
Il passo che viene letto in conclusione di questa preghiera è:
"...non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, ....rimandare liberi gli oppressi.....non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato, introdurre in casa i poveri senza tetto....allora la tua luce sorgerà come l’aurora, la tua ferita si rimarginerà presto, davanti a te camminerà la tua giustizia …" (Is 58, 6-fine)
L'insegnamento
Abbiamo vissuto questa giornata in cui tutto parlava d’amore.
Ora è facile ascoltare, leggere, ma non è facile mettere in pratica. Ci chiediamo allora: quanta violenza ho io nella mia vita? Ed anche: quanta indifferenza ho io nella mia vita?
E come sostengo il fratello al di là della preghiera, come lo sostengo praticamente oltre che con la preghiera? E’ importante infatti non solo il dire, ma il fare, e non è facile mettere in pratica la Parola che abbiamo ascoltato. Non è facile cioè andare oltre ciò che lo Spirito ci dice per attuare ciò che mi chiede di fare.
Esempio della parabola del buon samaritano (Lc 10, 25-37), che rappresenta Gesù. Egli va oltre la preghiera e le parole e accoglie e aiuta concretamente, cura ed ospita il ferito come ha fatto per tutti noi nella chiesa. Ci mostra che l’amore ricevuto, come il tesoro nascosto in un campo, dev’essere poi donato gratuitamente.
Per questo chiediamoci: chi ti sembra il prossimo? chi è il mio prossimo? E chi sono io per il mio prossimo? Il prossimo è il fratello ferito e viceversa sono io per lui.
Il comandamento dell’amore mi dice di soccorrerlo: Solo a questo punto si scopre la profezia, che è questa:
"Va’ e anche tu fa lo stesso…" (Lc 10, 37)
Questa è dunque la profezia del convegno regionale Lazio di quest’anno. La chiamata comunitaria che viene veramente a scuotere ancora una volta tutta la comunità di fratelli e coloro che l’hanno ascoltata e vissuta nella preghiera.
Secondo giorno dell'incontro regionale
Profezia "Va’ e anche tu fai lo stesso"
Viene annunciato "Le cose vecchie sono passate. Ve ne saranno di nuove. E voi, guardate avanti, e che possiate conservare nel cuore ciò che avete vissuto. Il Signore vuole fare meraviglie in noi". È un tempo nuovo che ci doni, e ti ringraziamo di questo. Metti un sigillo nei nostri cuori affinchè non sia rapito dal maligno. E c’è Maria che intercede per noi e dice: Fate quello che lui vi dirà. Oggi Gesù ci dice:
Va’ e anche tu fai lo stesso.
Invochiamo Maria perchè ci aiuti a fare la volontà di Gesù. Aiutaci Maria a non tornare indietro a riprenderci ciò che ieri abbiamo consegnato.
Maria ha sete dei nostri cuori e ci dice di andare oltre e non fermarci a ciò che abbiamo vissuto ma di andare oltre ogni progetto umano, di andare oltre ogni mentalità umana, di andare oltre a ciò che conosci, di camminare verso ciò che non conosci. Lasciati guidare dallo Spirito, io prendo possesso di queste cose e voglio portarle oltre.
È una vita nuova che sta nascendo, è il cuore che fiorisce.
È un tempo nuovo di primavera per la Comunità, è un tempo nuovo di fioritura in cui tutto prima diventa verde e poi di tutti i colori e prefigura l’estate, l’estate di Dio, la luce di Dio. Lasciatevi guidare dallo Spirito, quando opera lo Spirito opera l’amore, e apre porte nuove, che con rinnovato coraggio abbiamo ora il coraggio di spalancare.
Maria è con noi come lo era nel cenacolo con gli Apostoli che avevano paura perché non c’era più Gesù. E noi di nuovo come allora attendiamo lo Spirito promesso in una nuova Pentecoste. Il passo profetico che viene letto a conclusione è la preghiera di Gesù
"Non chiedo che tu li tolga dal mondo ma che li custodisca dal maligno... essi non sono del mondo, come io non sono del mondo... siano anch'essi in noi una cosa sola perchè il mondo creda che tu mi hai mandato... affinché l'amore con cui mi hai amato sia in essi, ed io in loro..." (Gv 17, 15)