
INCONTRO REGIONALE LAZIO 2009
"Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna" (Gv 6,68)
La preghiera inizia e c'è una sedia vuota, è di Biancamaria che proprio ieri è tornata alla casa del Padre ma oggi prega con noi ed intercede per noi. Offriamo a Gesù la nostra stanchezza e tutto ciò che ci ha fatto soffrire in questo tempo. Il Signore vuole liberarci da ogni lutto e vuole accomunarci con gli assenti e con Bianca che ci avrebbe parlato - ci parla - della Sua tenerezza.
Sentiamo questo invito forte e tenero ad essere un corpo unico nella gioia, un invito a danzare, che ci viene confermato dal passo: "Chi ha disperso Israele lo raduna... e la loro vita sarà come un giardino irrigato..." (Ger 31, 10)
Il Signore ci consacra nel Suo amore, ci ridona coraggio e speranza, unità e libertà, in un abbraccio collettivo in cui ritorna "Tutto posso in Colui che mi dà forza"
Relazione di don Fabio
Perché siete qui? Per cercare Gesù. Quindi avete qualcosa in comune con la folla che cerca Gesù. (Cfr. Gv 6, 24 "quando la folla vide che Gesù non era più là, salì sulle barche e si diresse a Cafarnao alla ricerca di Gesù".) Tutti, anche inconsapevolmente, cercano. Cercano una gioia, una speranza, la vita, qualcosa che dia un senso alla vita, quindi in definitiva cercano Gesù. Questo è molto importante, perché chi non cerca più, chi non ha più speranza, è già come morto.
Ma quando lo trovano, Gesù non è così accogliente, li provoca, li costringe ad andare oltre: "Voi mi cercate non perché avete visto dei segni ma perché avete mangiato di quei pani" Dunque adesso chiedo a voi, cercate Gesù, va bene, ma perché?
Perché se cercate miracoli, la vostra guarigione, il vostro benessere etc.) non siete diversi dalla folla che seguiva Gesù per avere pane… in realtà voi cercate voi stessi. Se cercate Gesù perché vi fa star bene allora dovete ascoltarlo, perché la sua guarigione, la sua salvezza, passa attraverso un cambiamento di vita. E infatti a Cafarnao, di fronte alla folla non fa più miracoli, ma annuncia un segno, il grande segno, il segno per eccellenza: l'Eucaristia. Non dà più segni, dà se stesso.
L'Eucaristia è un segno duplice: è un segno innanzitutto di amore smisurato, di sacrificio. Gesù di fronte alla fame del mondo capisce che c'è un'Altra Fame, più radicale, più esistenziale, che il pane non basta a saziare, e allora dà se stesso per essere mangiato. Ed è un segno di immensa intimità. In questo darsi Gesù vuole stabilire con noi un legame così stretto che nulla potrà mai spezzare. Attraverso l'Eucaristia Gesù veramente diventa una sola con noi e ci rende definitivamente corpo di Cristo.
I discepoli capiscono subito che queste parole sono esigenti, dure: "queste sono parole dure, chi può ascoltarle?" perché capiscono che se uno accetta questo dono allora a sua volta deve essere disponibile a farsi mangiare, a dare tutto di sé. A chi gli chiede miracoli Gesù indica la croce.
Di fronte allo sconcerto dei discepoli Gesù, invece di abbassare il prezzo, li guarda e chiede loro "volete andare via anche voi?" Signore da chi andremo? È la risposta. Come abbiamo detto al Convegno, questa è la parola che ci mette in cammino verso Gerusalemme, verso la croce, ma è anche l'unica che ci fa vivere.
È giunto il momento di fare una scelta. A chi chiedi tu la vita? Che cos'è che ti fa vivere davvero? Se pensi che la tua vita è Gesù allora prendi coraggio e accetta la sua sfida. Noi siamo quelli che credono che ciò che fa vivere è la Sua Parola.
Oggi la parola è fuori moda, viviamo in un mondo fatto di immagini, di gesti, che comunicano emozioni solo superficiali, passeggere, come scosse elettriche in un cadavere, si agita un po' ma rimane morto... solo la parola può far vivere davvero, perché la parola parla all'anima, non alla pancia, anche la parola umana ha questo potere, pensate alla poesia.
Naturalmente perché questo accada la parola deve essere una parola vera, perché la menzogna fa morire e deve essere una parola incarnata, cioè una parola che si fa concretezza, carne, vita vissuta. La Parola di Dio poi non soltanto fa vivere, ma fa vivere di una vita eterna, cioè della stessa vita di Dio, vivere della Parola significa vivere una vita divina ("eterna" nel linguaggio di Giovanni non significa una vita che dura per sempre, ma la vita stessa di Dio), una vita che è piena di Spirito Santo e quindi è tutta amore, e perciò spesso tutta donata, tutta disponibile a lasciarsi mangiare.
Questa Parola quindi oggi parla a due livelli. A chi è appena arrivato dice: sei nel posto giusto, qui ascolterai la Parola che ti fa vivere. A chi invece è in Comunità da tanto tempo dice: svegliati! Spenditi! Fatti mangiare! Dì parole vere, parole incarnate, parole che siano il riflesso dell’Unica Parola di Vita. Già perché il compito di una comunità cristiana nel mondo è esattamente quello di continuare a ripetere quella parola che l'ha formata e costituita, così che tutti possano dire con Pietro: Signore da chi andremo?
È questo infatti il paradosso cristiano: se ti fai mangiare avrai la vita, se ti dai ti ritrovi e se ti conservi ti perdi, chi perde la sua vita la troverà e chi cerca la sua vita la perderà. Più muori e più avrai la vita.
La vita è amore, l’amore è sacrificio, quindi il sacrificio è vita, bellezza e gioia. Come è gioia il sacrificio di una madre che si alza di notte per allattare il figlio. Lo spirito del sacrificio è espresso bene in una frase del "diario di un curato di campagna" di Bernanos, che dice: "La grazia è dimenticarsi (di sé)". È Grazia, cioè dono, infatti non si vive il cristianesimo con la forza di volontà, ma con il dono dello Spirito che appunto ci darà la capacità di amare fino a questo punto.
Preghiera del pomeriggio
Nella preghiera chiediamo la liberazione da tutto ciò che vuole preservarci. Il Signore-come stamattina quando ci chiedeva uno per uno "vuoi andartene anche tu?" anche ora ci chiama personalmente, il Suo sguardo è su ciascuno di noi come nel progetto iniziale "prima di formarti..io ti ho conosciuto e consacrato" e si innalza il canto di lode della comunità.
Invocando il nome di Gesù ci viene donata la forza e la fede, e invochiamo lo Spirito di guarigione e liberazione. Il passo è
"Non prego solo per costoro..ma per quelli che per le loro parole crederanno..." (Gv 17, 20)
Celebrazione eucaristica presieduta da don Fabio
All'inizio della Messa don Fabio annuncia che il Signore in questa Eucaristia vuole ricapitolare i momenti che abbiamo vissuto oggi:
- ci ha fatti un corpo unico
- ci ha mostrato che è la sua parola che ci dà vita anche quando è esigente, quando ci parla di croce
- ci ha invitato a dirgli il nostro SI
come non capiva Pietro a Cafarnao, ma dire ugualmente SI perché ti fidi. Anche quando questa alleanza diventa scomoda, diciamo il nostro SI come Maria e poi custodiamolo nel nostro cuore finchè il Signore non ci farà luce, non ci farà capire. Finchè questo non ci porterà a dargli tutto con gioia, come si dà tutto alla persona che si ama, anzi ci offenderemmo se il Signore non ce lo chiedesse.
28/06 mattina
Nella preghiera il Signore torna a parlarci della vita in lui, della vita eterna.
Gli occhi di Gesù sono ora su ognuno di noi e sta guardando tutta la nostra vita. Guardami, là dove è troppo il dolore...
Il Signore vuole fare di noi, come nella profezia del Convegno, i suoi "figli prediletti", ci vuole fare figli nel suo Figlio. Gli diciamo il nostro SI perché ci sta dicendo: voglio crearti di nuovo, voglio fare in te cieli nuovi e terre nuove.
E Gesù ci dice: lasciati amare, fidati. E viene a guarire profondamente ciascuno nell'interiorità, e malattie antiche vengono portate alla luce. Il Signore ci ricostruisce e - più chiaramente di tutte le nostre parole - arriva la conferma del passo:
"...pace ai lontani e pace ai vicini... così anche voi non siete più stranieri... il vostro edificio ha per fondamento... Cristo Gesù è la pietra angolare..." (Ef 2, 17-22)
Nella celebrazione eucaristica il Signore viene ancora a confermare quanto annunciato in preghiera e nell'elevazione il Sacerdote annuncia che il Signore dice a ciascuno di noi "Talita Kum" a conferma, ancora una volta, della preghiera di guarigione di poco prima. Come sempre il Signore risponde oltre ogni aspettativa alle nostre preghiere e provocazioni...