
INCONTRO REGIONALE LAZIO 2011
"Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato,da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo: per grazia siete stati salvati." (Ef.2,4-5)
Gesù è grande e ama immensamente la Comunità Maria a tal punto da permettere che l'Incontro regionale del Lazio coincidesse proprio con la Solennità del Corpus Domini! Questo anno spirituale in Comunità Maria è stato concluso in bellezza con la festa del Pane Vivo disceso dal cielo, l'unico che può saziare la fame dell'uomo in ogni tempo e in ogni parte della terra!
Fin dal mattino abbiamo sperimentato la sua misericordia: da morti che eravamo per le nostre colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo! Spesso infatti commettiamo degli errori, ci ribelliamo alla volontà di Dio e ricadiamo nel peccato, ma nonostante tutto Egli rimane fedele al suo amore nei nostri confronti!
Durante la preghiera comunitaria il Signore ha inviato un passo dalla lettera di Tito (3, v.1-7):
«...Quando però apparve la benignità del Salvatore nostro Dio e il suo amore per gli uomini, egli ci salvò non in virtù di opere che avessimo fatto nella giustizia, ma secondo la sua misericordia, mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo...»
Gesù ha fatto chiaramente capire, come ognuno di noi ha beneficiato gratuitamente, "per grazia", della Suo amore che ci conduce ogni giorno verso la Salvezza!
Misericordia per noi è stata, ed è la Comunità Maria. Qui abbiamo ricevuto quel lavacro purificante attraverso la discesa dello Spirito Santo che ha rinnovato e stravolto in positivo tutta la nostra esistenza!
Verità questa, emersa con forza dalla Relazione-Testimonianza di Vito, che con il racconto della sua vita ha invitato tutti noi a riflettere sul "perché" della nostra chiamata in Comunità.
Dio crea l'occasione per esprimere la sua misericordia, ma poi ha bisogno della disponibilità del nostro cuore. Egli non usa il nostro stesso metro di giudizio nei confronti degli errori nostri e di quelli degli altri! Gesù non vuole cambiare la nostra personalità, anzi, la nostra debolezza attraverso la sua Grazia viene trasformata in forza!
Questa è la misericordia di Dio: qualcosa di immenso, difficile da spiegare con le parole, ma che Gesù vuole far sperimentare a ciascuno dei suoi figli con la grazia dello Spirito Santo!
Durante la preghiera del pomeriggio, Dio, ricco di misericordia, ha continuato a manifestare il suo amore. Egli ha di nuovo ripetuto ai suoi figli: «Per Grazia siete salvati!».
Non a causa della nostra bravura o della nostra intelligenza, ma per merito di Cristo Gesù siamo stati salvati! Dobbiamo avere fede, dobbiamo credere che l'amore di Dio entra nelle nostre miserie e le trasforma! Egli non considera l'uomo per ciò che ha fatto, ma valuta quanta fede c'è nel suo cuore! Nonostante tutto, Dio ama l'uomo! Egli chiede di avere la stessa fede del centurione che disse: «A me basta che tu dica una parola e il mio servo guarirà ne sono certo!». Avere la fede del centurione significa credere senza vedere, vuol dire avere la certezza che Gesù cambierà in positivo la nostra vita e quella delle persone che ci circondano!
La misericordia di Dio si manifesta anche attraverso la preghiera d’intercessione. Un fratello diversamente abile è stato invitato a sedersi vicino ai fratelli che stavano in apertura di preghiera e in quel momento la Comunità Maria si è fatta strumento di intercessione e amore per lui, chiedendo a Gesù di guarirlo e di benedire tutta la sua vita! Anche attraverso il dolore Gesù chiama o richiama alla fede i suoi figli, le sue pecore smarrite!
Il Signore ha inviato alla Comunità un passo dal Vangelo secondo Giovanni (5, v. 1-8): la guarigione alla piscina di Betesda. L'acqua miracolosa della piscina è l'amore di Dio ed Egli a molti chiede: «Vuoi guarire?».
Tutti noi siamo come quell'uomo infermo incontrato da Gesù nei pressi della piscina.
Lo Spirito Santo è l'angelo che agita l'acqua della piscina rendendola benefica e la Comunità Maria attraverso la preghiera d'intercessione è chiamata ad aiutare gli altri fratelli a scendere nella vasca, quando l'acqua viene agitata! La Comunità Maria è chiamata ad essere uno strumento della misericordia di Dio!
A quanti hanno avuto fede, Gesù ha risposto immediatamente: «Alzati, prendi il tuo giaciglio e cammina!».
L'amore di Dio ha raggiunto il suo culmine durante la Celebrazione Eucaristica. Nella festa del Corpus Domini è bello ricordare che: «Chi mangia questo pane vivrà!».
Nell'Omelia, il nostro Referente Ecclesiale Don Fabio Bartoli, ha voluto paragonare il Pane Eucaristico alla manna del deserto. "Cosa significa attraversare il deserto? Il popolo d'Israele si trovava nel deserto, perché era l'unica via per fuggire dalla schiavitù dell'Egitto. Se vuoi essere liberato devi accettare di passare nel deserto. Dio donò loro la manna per sopportare la fatica. La nostra manna è l'Eucarestia che ci dona la gioia, la bellezza e la forza di resistere nel deserto. Quando mangiamo di questo pane ci accorgiamo che il deserto è meno arido. Noi siamo corpo di Cristo, perché mangiamo il corpo di Cristo! Nell'Eucarestia sperimentiamo la gioia di non sentirci più soli e la consapevolezza che siamo parte di un corpo. Abbiamo bisogno dell'Eucarestia, perché continuamente ci ricorda che siamo un'unità! Nel deserto di questo mondo da soli si muore oppure si torna indietro. Ogni volta che litighiamo con un fratello o lo scandalizziamo, lo consegniamo al deserto. In un corpo, come in una famiglia, ci si prende cura l'uno dell'altro, se un piede soffre, anche il resto del corpo sta male.
Chi mangia il corpo di Cristo senza voler diventare corpo di Cristo sceglie la propria condanna. Queste sono le parole chiave che vengono espresse nel momento in cui viene consacrato il Pane Eucaristico: prese, benedisse, lo spezzò, lo diede loro... È quello che Gesù vuole fare anche con noi: ognuno deve lasciarsi prendere, lasciarsi benedire, spezzare e lasciarsi dare ai fratelli!
Anche noi una volta diventati corpo di Cristo, possiamo divenire nutrimento per gli altri!"
Questa giornata, così piena, ha lasciato a ciascuno di noi una grande gioia: la gioia di appartenere completamente a Dio Padre, essere i Suoi figli prediletti, la gioia di essere parte di una Comunità di i fratelli che si amano e testimoniano con la loro vita l'Amore del Padre.