
INCONTRO REGIONALE LAZIO 2012
..Dategli voi stessi da mangiare. (Lc 9,13)
Domenica 24 giugno 2012 si è tenuto l’incontro regionale del Lazio presso la Fraterna Domus di Sacrofano, località posta a pochi chilometri da Roma. Durante la preghiera comunitaria del mattino il Signore ha fatto vivere ai presenti l’esperienza bellissima di essere purificati e liberati da Lui!
Come Mosè di fronte al roveto ardente, ciascuno è stato invitato dal Signore a togliersi i calzari, cioè a sciogliere ogni legame con il mondo. Questo significa anzitutto abbandonare per sempre la via del peccato.
Nella profezia in lingue il Signore ha detto al suo popolo: “Buttate via le armi delle tenebre e prendete le armi dello Spirito!”. Ogni ginocchio si è piegato di fronte all’unico Signore, Gesù Cristo!
“ [...] Se infatti siamo diventati un medesimo essere insieme con Lui per l’affinità con la sua morte, lo saremo pure per l’affinità con la sua Risurrezione, ben sapendo questo: il nostro uomo vecchio fu crocifisso insieme con Cristo affinché fosse annullato il corpo del peccato, così da non essere più noi schiavi del peccato, poiché chi è morto è stato giustificato dal peccato”. (Lettera ai Romani 6,3-11).
La Parola di Dio è efficace quando l’ascoltiamo e la facciamo penetrare, altrimenti ci scivola addosso. Quando la Parola è ascoltata, la Parola diventa Viva, Vivificante, cioè da la Vita! Bisogna tenere a mente tre parole: morte, vita e schiavitù, perché intorno ad esse ruotano i cardini dell’esistenza degli autentici figli di Dio.
Durante la preghiera della mattina c’è stato un momento forte di compassione del Padre verso la povertà dei suoi figli: “Gesù, abbiamo solo 5 pani e 2 pesci! Aiutaci!”.
La relazione che ha illustrato la profezia dell’incontro: “…Dategli voi stessi da mangiare” (Lc 9,13) ha concluso la mattina di preghiera.
Vivere l’esperienza dello Spirito significa ogni giorno morire a noi stessi, morire per rinascere a vita nuova per essere ricostruiti, riedificati! Una folla assetata e affamata seguiva Gesù per sentire la sua parola. Anche noi crediamo fermamente che la sua Parola ci dona la vita, ci disseta. Il Signore ha chiamato alcuni ad essere coloro che sostengono, che aiutano, che donano la propria vita: “Dategli voi stessi da mangiare!”. I discepoli all’inizio hanno razionalmente malinteso l’invito di Gesù : “Mandiamoli nei villaggi vicini...”. Allora Gesù chiese loro: "Che cosa avete?”. Gli risposero: “5 pani e 2 pesci”, niente per sfamare una moltitudine di persone: 5000 uomini, esclusi donne e bambini. Gesù si fece portare quei 5 pani e 2 pesci e li moltiplicò fino a sfamare tutti e a farne rimanere d’avanzo. Oggi alla Comunità Maria Egli dice: "Datemi i vostri 5 pani e 2 pesci che io li benedirò e li moltiplicherò! Datemi la vostra incapacità e io la trasformerò in forza evangelizzatrice irresistibile."
“Vi renderò talmente forti da sfamare i vostri fratelli, così da essere sostegno per tutti quelli che ora vi metterò davanti!”.
Attraverso quel “Date voi stessi da mangiare”: il Signore chiama ora e qui ciascuno di noi ad un cammino di conversione e di servizio. Egli manda i discepoli con le ceste, fa spezzare il pane attraverso i Sacerdoti della Comunità, manda a raccogliere le ceste avanzate attraverso i “Ministeri” esercitati nella Comunità. Quei pani e quei pesci sono i doni e i carismi distribuiti dal Signore nella Comunità. Di quei 5000 non tutti avranno continuato a seguirlo, alcuni lo avranno seguito solo per essere sfamati, altri invece lo seguiranno veramente! Chi segue Gesù non è il più bravo, spesso è il più “in-capace”, cioè colui che consapevole dei suoi limiti, che si lascia trasformare dallo Spirito Santo, come il chicco di grano che se non muore non può portare frutto. Nella quotidianità di ogni giorno incontriamo quella “folla” in famiglia, in ufficio, al mercato. Impariamo ad avere la stessa compassione che Gesù ha avuto di fronte a quei 5000 uomini.
Per seguire il Signore dobbiamo umilmente e responsabilmente essere consapevoli che stiamo portando le i pani moltiplicati da Gesù.
Il popolo di Dio è chiamato a essere un piccolo seme che porta frutto, sale che dà sapore, luce che risplende, lievito che cresce: a tutto questo siamo chiamati! Allora dopo averli sfamati tutti torneremo indietro con le ceste piene per gli altri fratelli che ancora dovremo sfamare!
Abbiamo poco: 5 pani e 2 pesci, ma lasciamo che Egli li moltiplichi!
Nel pomeriggio durante l’Adorazione Eucaristica i presenti sono stati invitati a meditare su tre punti importanti:
- Sono consapevole di essere un operaio che cura con amore ed disinteresse la Messe del Signore, le sue creature?
- Quali pani e quali pesci il Signore mi ha donato? Quali doni e carismi?
- Quali paure, dubbi, incertezze, impediscono di essere chicco di grano pronto al sacrificio per Gesù?
Ai piedi dell’altare sul quale era esposto Gesù Eucaristia, sono state collocate due ceste: una conteneva 5 pani e 2 pesci e l’altra conteneva piccoli rotoli di carta con frasi tratte dal Vangelo.
Ciascuno si è chinato ai piedi dell’altare per ricevere quella Parola di salvezza attraverso la quale il Signore conquista il cuore di ciascuno dei suoi figli!
Anche Maria Santissima con amore materno ha accolto ogni creatura dicendo: “Fate quello che Lui vi dirà!”.
La frase che ciascuno ha ricevuto in dono costituisce un messaggio intimo e personale che Gesù ha preparato per i suoi figli, affinché facciano la sua volontà!
E’ stata invocato lo Spirito Santo e la Comunità Maria ha pregato anche per tutti i fratelli che non hanno potuto partecipare all’incontro, per tutti i malati e per coloro che vivono nella sofferenza e nel dolore.
La giornata si è conclusa con la Celebrazione Eucaristica presieduta da Padre Ermete Aceto.
Per poter dare da mangiare agli altri, il popolo di Dio per primo ha bisogno di nutrirsi del Pane Vivo disceso dal cielo! Seguendo l’esempio di Giovanni il Battista, anche la Comunità Maria, attraverso la potenza dello Spirito Santo, è pronta per annunciare la Parola di Dio fino agli estremi confini della terra!