
INCONTRO REGIONALE PUGLIA 2009
"Vino nuovo in otri nuovi" (Mc 2, 21-22)
L’incontro di tutte le comunità della Puglia, tenutosi dal 6 all’8 febbraio, ha visto “i fratelli vivere insieme” molti momenti nei quali la preghiera viva e piena di Spirito Santo ha esaltato gli animi e unito i nostri cuori.
Gesù anche oggi, è l'esplosiva novità, a dispetto di tutte le logiche contemporanee, gli atteggiamenti di pensiero e di ascolto che ci rinchiudono in noi stessi.
Pensiamo come il suo Vangelo sia incompatibile con tutto ciò che vorrebbe ridurre l'uomo a un essere rinchiuso dentro beni solo materiali, dentro dinamiche egoistiche che gli impediscono la sua vera vocazione, che è vocazione ad amare.
Monsignor Alfonso Bentivoglio (Vicario Episcopale per la vita e l'apostolato dei laici della Diocesi di Oria, Bari) e don Domenico Cantore (Direttore dell'Ufficio Ecumenico della Diocesi di Castellaneta, Taranto) ripetutamente hanno voluto richiamare la nostra attenzione su questa NOVITÀ che ci persuade a catapultarci fuori dalle vuote spinte superficiali verso l'accaparramento dei beni effimeri.
L'uomo è vero cristiano se "dice" questa NOVITÀ! È figlio di Dio, redento nel Figlio Unigenito Gesù, e ha per destinazione la vita eterna, la festa nuziale del cielo. La tentazione di oggi (forse di sempre), ha voluto sottolineare don Domenico, è di aggiustare il vecchiume della mentalità mondana con un po' di pratica cristiana. No! Non tiene! Rischi di spaccare tutto. E di spaccare anche te stesso. Bisogna decidersi per il vangelo.
Ecco la pratica del digiuno, dichiara mons. Bentivoglio. Utilissima per rendere liberi (anche nella propria dimensione corporale) di pregare, di aderire a Cristo, e mai invece per sentirsi a posto, migliore degli altri.
Il centro di tutto è Gesù, lo Sposo. Gesù viene come Colui che si dona sponsalmente a ciascuno di noi e compie così l'attesa di tutta l'umanità.
Pregare è dunque sostanzialmente percepire, per fede e sotto l'azione dello Spirito Santo, che il Signore è lì: lo Sposo che mi sta amando. Questo nella misura in cui, pregando, si fa esperienza di Lui come l'UNICO NECESSARIO.
La giornata è, così, nutrita dal di dentro e il vivere (l'azione, il riposo, il sano divertimento, la gioia e il sacrificio, la sanità e la malattia) tutto diventa CONTINUA NOVITÀ D'AMORE. Ecco il "vino nuovo" da attingere però in quell'otre fondamentalmente nuovo che è il cuore di Cristo, la segreta fonte dell'amore, attingerlo sino a "ubriacarsi" - come ha affermato mons. Bentivoglio durante l'omelia del sabato - e perseverare nella preghiera.
Ciò che conta è che ciascuno incontri il Signore, si lasci abbagliare dalla sua bellezza e dalla sua novità. Non c'è rinnovamento personale e comunitario se non in questo: lasciarsi infuocare dal mistero.