
INCONTRO REGIONALE SARDEGNA 2002
“Una voce grida: Nel deserto preparate la via al Signore” (Is 40, 3)
Il Signore ci ha chiamato in missione in Sardegna; i contrattempi iniziali prima di arrivare in aeroporto a Fiumicino e la gioia che traspariva dai nostri volti lasciavano intuire la grazia di Dio che avrebbe aleggiato su di noi e che avrebbe caratterizzato tutta la nostra "avventura".
Durante il viaggio in macchina da Olbia a Lanusei il Signore ci aveva fatto sentire un grande amore per questa “terra promessa dove scorre latte e miele”, ma Egli metteva nel nostro cuore anche la consapevolezza che in questi giorni tanti idoli sarebbero dovuti crollare e le nostre ginocchia si sarebbero dovute piegare di fronte a Cristo.
La profezia del convegno era “Una voce grida: Nel deserto preparate la via al Signore” (Is 40,3). E proprio durante la preghiera pomeridiana il Signore ci chiedeva di preparare la strada nel nostro cuore, ci chiedeva di rinunciare al passato, alle nostre debolezze e al peccato, perché Lui, il nostro Dio, che per primo ci ha amati nonostante le nostre povertà e i nostri limiti, ora voleva spogliarci dell’abito vecchio per farci rinascere in Lui. Nasceva così nei nostri cuori la consapevolezza che Dio ci ama per come siamo, che ci ha riscattati a caro prezzo e ci considera figli preziosi ai Suoi occhi.
Certamente nei fratelli si avvertiva la sofferenza che precede ogni conversione, perché il Signore ci chiedeva di morire a noi stessi per rinascere a vita nuova; ma Dio non ci lasciava soli, durante tutta la preghiera eravamo circondati dalla sua paternità, ci accoglieva in un abbraccio stupendo e riversava su di noi una nuova effusione dello Spirito Santo.
E così dal deserto del nostro cuore ecco sgorgare un giardino irrigato dall’amore di Dio dal quale fiorisce la fiducia, la pace, la libertà dello Spirito, la fedeltà al progetto di Dio e l’amore per Dio e per i fratelli.
Tutto questo è stato confermato dai passi che il Signore ci ha donato e nei quali ci parlava di una nuova creazione per un popolo che non vivrà più pianto né lamento (Is 65,17-19), un popolo formato da tanti amici che si amano gli uni gli altri dell’amore di Dio (Gv 15,12-17).
In tutta questa missione l’atmosfera è stata gioiosa, genuina e fraterna, la provvidenza di Dio ci ha accolto tra cibi squisiti e caratteristici, abbiamo riso tanto e la grande comunione con i fratelli di Roma e con quelli della Sardegna è stata così forte e così profonda da farmi sentire ancora una volta figlia scelta per appartenere alla Comunità Maria.