
XXI° INCONTRO REGIONALE SICILIA
Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune (At 2,44)
Dal 15 al 17 novembre 2019 si è tenuto a Brolo (ME) il XXI° Incontro Regionale di Sicilia. La profezia donata dal Signore “Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune”, tratta da Atti 2,44, è venuta da subito a fare luce sulle tante domande che si sono fatte strada negli ultimi tempi e che hanno trovato nelle risonanze condivise già prima dell’incontro, una risposta: dobbiamo ritornare alle origini! Il Signore quindi non soltanto ha confermato il “sentire nello Spirito” delle comunità siciliane ma a Brolo ha iniziato ad illuminare la via da intraprendere, indicandoci nelle prime comunità cristiane il modello da riprendere.
I tre giorni hanno visto la partecipazione di un nutrito numero di Sacerdoti che si sono avvicendati e che hanno donato tanta grazia alla Comunità.
La presenza amorevole dell’Arcivescovo di Messina, S.E. Rev.ma Mons. Giovanni Accolla è stata profetica. Egli, come Maria andando dall’anziana cugina Elisabetta - che tutti dicevano sterile - ci ha portato il gioioso annuncio che Dio è con noi e ci continua a dire “Non temere”.
Attraverso l’Omelia, l’Arcivescovo ci ha detto che se non riusciamo a mettere tutto in comune, perdiamo il senso del nostro cammino. Gesù Cristo ha messo in comune la sua vita donandola totalmente. Ricevere la vita di Cristo non è un atteggiamento passivo ma significa acquisire la stessa identità di Gesù, rivestendoci dell’abito nuovo e spargendo il suo profumo di santità. Come si diventa santi? Vivendo l’identità di Dio venendo giustificati. “Giustificati” significa diventare giusti secondo il cuore di Dio. Il nostro cuore deve vivere in sintonia e sincronia con il cuore di Dio, che è Padre. Per raggiungere questo obiettivo siamo stati invitati a ricercare nel nostro cuore i doni che Dio ci ha fatto a partire dalla Sua chiamata; dobbiamo ascoltare la Sua voce nel nostro cuore per ripartire dalla vocazione battesimale. Mettere i doni di Dio in comune è fondamentale perché essi non sono nostri e non possono essere motivo di vanto. Dobbiamo dare possibilità a tutti di fruire dei doni che Dio ci ha dato perché noi-Chiesa siamo pietre vive del tempio santo di Dio. L’Arcivescovo ha sottolineato inoltre l’importanza della testimonianza cristiana: “Il cristiano è un martire; senza martirio non abbiamo capito niente”. Gesù, che dona tutto in obbedienza al Padre, è il Maestro. Il Cristiano non è un insoddisfatto che cerca conforto per le sue insoddisfazioni nel mondo…bensì è una persona che dona tutta quanta la sua vita, mettendoci la faccia! Il Cristiano capisce che la sua vita è un dono da mettere in circolo per tutti…
“Comunità Maria, non si può generare Gesù e darlo alla luce se non si è “vergini”, se non si e trasparenti...Maria era giusta e trasparente…Chiediamo questo a Dio…Il nostro vetro talvolta e un po’ appannato per l’umidita dei nostri peccati….chiediamogli di potere alzare le mani al cielo non appesantiti ma trasparenti… Comunità Maria, vivi purificata da ogni aderenza che inquina la vita perché sia visibile la Sua presenza nel mondo…
Grazie della bellezza, della presenza che siete. Insieme siamo il bellissimo Corpo di Cristo.”
Attraverso i passi profetici, il Signore ci ha chiesto Fede (Lc 24,36-40) e Fiducia (Rm 8,1-4) e ci ha detto che il nostro Dio rende possibile ciò che, per i nostri limiti, a noi sembra impossibile!
Come è possibile quindi ad una Comunità datata come la nostra di Sicilia ritrovare la freschezza originaria? Questo è possibile a Dio se abbiamo Fede che Lui è presente e se ci fidiamo della potenza del Suo Spirito.
Già nell’organizzazione dell’incontro abbiamo sperimentato tanta provvidenza e durante l’incontro stesso tutto è stato accolto con la semplicità dei bambini; questo ha permesso allo Spirito di realizzare quello ha voluto.
Bellissima la testimonianza di Tonino e Antonietta, venuti dalla Comunità Gesù Risorto di Roma che, pur nella malattia, ci danno l’esempio di Fede e Fiducia nella volontà di Dio. Altrettanto bella e commovente la testimonianza di don Fabio Berbiglia che ha maturato la sua vocazione in Comunità Maria passando da “un tipo tosto davvero” ed in combutta con i Sacerdoti a Sacerdote! Questo grazie anche alle preghiere della madre che da subito, bambino, l’ha voluto consacrare a Maria.
L'incontro ha visto anche la relazione di don Antonello Angemi, parroco di S. Nicolò di Bari a Ganzirri (ME), dal titolo: "La Comunità luogo di concordia e condivisione"
Siamo usciti dall’incontro regionale di Brolo come comunità in cammino…verso quel Cenacolo dal quale, con Maria, tutto cominciò!
Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune (At 2,44)
Dal 15 al 17 novembre 2019 si è tenuto a Brolo (ME) il XXI° Incontro Regionale di Sicilia. La profezia donata dal Signore “Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune”, tratta da Atti 2,44, è venuta da subito a fare luce sulle tante domande che si sono fatte strada negli ultimi tempi e che hanno trovato nelle risonanze condivise già prima dell’incontro, una risposta: dobbiamo ritornare alle origini! Il Signore quindi non soltanto ha confermato il “sentire nello Spirito” delle comunità siciliane ma a Brolo ha iniziato ad illuminare la via da intraprendere, indicandoci nelle prime comunità cristiane il modello da riprendere.
I tre giorni hanno visto la partecipazione di un nutrito numero di Sacerdoti che si sono avvicendati e che hanno donato tanta grazia alla Comunità.
La presenza amorevole dell’Arcivescovo di Messina, S.E. Rev.ma Mons. Giovanni Accolla è stata profetica. Egli, come Maria andando dall’anziana cugina Elisabetta - che tutti dicevano sterile - ci ha portato il gioioso annuncio che Dio è con noi e ci continua a dire “Non temere”.
Attraverso l’Omelia, l’Arcivescovo ci ha detto che se non riusciamo a mettere tutto in comune, perdiamo il senso del nostro cammino. Gesù Cristo ha messo in comune la sua vita donandola totalmente. Ricevere la vita di Cristo non è un atteggiamento passivo ma significa acquisire la stessa identità di Gesù, rivestendoci dell’abito nuovo e spargendo il suo profumo di santità. Come si diventa santi? Vivendo l’identità di Dio venendo giustificati. “Giustificati” significa diventare giusti secondo il cuore di Dio. Il nostro cuore deve vivere in sintonia e sincronia con il cuore di Dio, che è Padre. Per raggiungere questo obiettivo siamo stati invitati a ricercare nel nostro cuore i doni che Dio ci ha fatto a partire dalla Sua chiamata; dobbiamo ascoltare la Sua voce nel nostro cuore per ripartire dalla vocazione battesimale. Mettere i doni di Dio in comune è fondamentale perché essi non sono nostri e non possono essere motivo di vanto. Dobbiamo dare possibilità a tutti di fruire dei doni che Dio ci ha dato perché noi-Chiesa siamo pietre vive del tempio santo di Dio. L’Arcivescovo ha sottolineato inoltre l’importanza della testimonianza cristiana: “Il cristiano è un martire; senza martirio non abbiamo capito niente”. Gesù, che dona tutto in obbedienza al Padre, è il Maestro. Il Cristiano non è un insoddisfatto che cerca conforto per le sue insoddisfazioni nel mondo…bensì è una persona che dona tutta quanta la sua vita, mettendoci la faccia! Il Cristiano capisce che la sua vita è un dono da mettere in circolo per tutti…
“Comunità Maria, non si può generare Gesù e darlo alla luce se non si è “vergini”, se non si e trasparenti...Maria era giusta e trasparente…Chiediamo questo a Dio…Il nostro vetro talvolta e un po’ appannato per l’umidita dei nostri peccati….chiediamogli di potere alzare le mani al cielo non appesantiti ma trasparenti… Comunità Maria, vivi purificata da ogni aderenza che inquina la vita perché sia visibile la Sua presenza nel mondo…
Grazie della bellezza, della presenza che siete. Insieme siamo il bellissimo Corpo di Cristo.”
Attraverso i passi profetici, il Signore ci ha chiesto Fede (Lc 24,36-40) e Fiducia (Rm 8,1-4) e ci ha detto che il nostro Dio rende possibile ciò che, per i nostri limiti, a noi sembra impossibile!
Come è possibile quindi ad una Comunità datata come la nostra di Sicilia ritrovare la freschezza originaria? Questo è possibile a Dio se abbiamo Fede che Lui è presente e se ci fidiamo della potenza del Suo Spirito.
Già nell’organizzazione dell’incontro abbiamo sperimentato tanta provvidenza e durante l’incontro stesso tutto è stato accolto con la semplicità dei bambini; questo ha permesso allo Spirito di realizzare quello ha voluto.
Bellissima la testimonianza di Tonino e Antonietta, venuti dalla Comunità Gesù Risorto di Roma che, pur nella malattia, ci danno l’esempio di Fede e Fiducia nella volontà di Dio. Altrettanto bella e commovente la testimonianza di don Fabio Berbiglia che ha maturato la sua vocazione in Comunità Maria passando da “un tipo tosto davvero” ed in combutta con i Sacerdoti a Sacerdote! Questo grazie anche alle preghiere della madre che da subito, bambino, l’ha voluto consacrare a Maria.
L'incontro ha visto anche la relazione di don Antonello Angemi, parroco di S. Nicolò di Bari a Ganzirri (ME), dal titolo: "La Comunità luogo di concordia e condivisione"
Siamo usciti dall’incontro regionale di Brolo come comunità in cammino…verso quel Cenacolo dal quale, con Maria, tutto cominciò!